mercoledì 2 luglio 2014

Quel che sapeva Maisie (2012)


Quel che sapeva Maisie
What Maisie Knew, USA, 2012, colore, 93' (1h 33')
Regia di Scott McGehee e David Siegel

Visto ieri in DiVX.

Maisie (Onata Aprile) è una bambina di sei anni con due genitori, Susanna (Julianne Moore) e Beale (Steve Coogan), che litigano spesso. Una sera Susanna cambia la serratura di casa e lascia fuori Beale. I due finiscono presto in tribunale per il divorzio e Susanna fa molto leva su Maisie, inculcandole brutte idee sul padre. Il giudice, nonostante tutto, affida Maisie a Beale. Il cambio di casa non piace molto a Maisie ma a consolarla c'è Margo (Joanna Vanderham), la giovane tata della famiglia, molto affezionata non solo alla bambina ma anche al padre, tanto da sposarlo qualche mese dopo.
Il giorno dopo il matrimonio, nessuno va a prendere Maisie a scuola. Viene chiamata in tutta fretta Margo (che avrebbe già dovuto essere in Luna di Miele) ma quando la ragazza sta per portare via Maisie dalla scuola arriva un ragazzo dall'aria strafatta che dice di chiamarsi Lincoln (Alexander Skarsgård) e di essere il nuovo marito di Susanna. Lincoln è un barista giovane e palestrato ed è chiaro fin da subito che Susanna l'ha sposato solo per ripicca in seguito alle nozze di Beale e Margo. Maisie viene lasciata con Lincoln (anche se lei non vorrebbe) e torna a casa di Susanna. Nelle settimane seguenti, Maisie e Lincoln fanno amicizia e iniziano a divertirsi a giocare assieme, tanto da suscitare le gelosie di Susanna la quale vorrebbe avere la figlia solo per sé.
Susanna parte per un tour con la band e Beale è a Londra per lavoro. Anche Lincoln deve lavorare e non può portare Maisie al bar con sé, così prova ad affidarla a Margo. La ragazza, però, è rimasta chiusa fuori di casa perché Beale non ha mai messo il nome di lei sul contratto. Margo se la prende con Lincoln ma ingiustamente, così per scusarsi gli prepara una torta e gliela porta mentre è al lavoro. I due ragazzi cominciano a parlare e a conoscersi meglio, tanto che dopo poco iniziano a uscire con a Maisie e a passare parecchio tempo assieme.
Nelle settimane successive Maisie continua ad essere sballottata tra una famiglia e l'altra e gli unici che sembrano essere davvero interessati alle sorti e alla salute della bimba sono proprio Margo e Lincoln.
Un giorno, mentre Maisie, Lincoln e Margo sono a Chinatown, incontrano per caso Susanna. Lei strappa la figlia dalle mani dei due ragazzi accusando Margo di essere una stalker e ordinando a Lincoln di non farsi più vedere. Quest'ultimo è ben felice di andarsene e accusa Susanna di non meritarsi la splendida figlia che ha. La stessa sera Susanna deve ripartire per il tour, così molla Maisie al bar di Lincoln senza avvertirlo o assicurarsi che lui sia là. Infatti quella è la sera libera di Lincoln, così Maisie viene accolta dai colleghi del ragazzo e fatta dormire da loro finché il mattino dopo Margo non va a prenderla.
Stufa di questa situazione assurda, Margo prende Maisie e la porta lontano dalla città, nella casa sfitta di una sua cugina. Qualche tempo dopo riappare Lincoln che si scusa con Margo e la bacia. I tre vivono assieme per un po' finché Susanna non torna per riprendersi Maisie. La bimba, però, non solo non vuole andare via con la madre, ma ne ha addirittura paura. Susanna finalmente capisce la situazione, dà a Maisie i regali che aveva comprato per lei e la lascia con Lincoln e Margo.

Quel che sapeva Maisie è un buon film, che ingrana lentamente e fino a metà coinvolge poco, per poi finalmente aprirsi e lasciar trasparire il suo lato interessante. L'inizio è estremamente classico: i due genitori litigano e usano a turno la bambina come arma contro l'altro. Ottenere la custodia di Maisie costituisce una vittoria solo perché l'ex coniuge non può averla e non per far realmente del bene alla bambina. E Maisie - il film ce lo mostra chiaramente! - capisce tutto questo, nonostante la sua giovane età (nelle recensioni si legge spesso che Maisie è «dotata di uno spiccato spirito d'osservazione»; io credo semplicemente che non sia una stupida e si renda conto di cosa succede attorno a lei). Un inizio classico e che avrebbe potuto portare a un film come se ne sono visti tanti: un film fatto di pianti, di ricatti sentimentali, di scaramucce, di assistenti sociali, eccetera. E, invece, dopo un po' il film prende una strada diversa, dimentica completamente i genitori e si concentra sulla bambina e sui suoi... "genitori acquisiti". I quali, sorprendentemente, acquistano un ruolo inaspettato e diventano loro i protagonisti – dopo Maisie, naturalmente! – del film.
Parliamo degli attori. Nel ruolo dei genitori di Maisie ci sono Julianne Moore e Steve Coogan, che però hanno decisamente i ruoli più facili, più banali (nel senso di già visti ma anche di piatti, nonostante siano spesso esagitati o arrabbiati) e meno interessanti. Chi davvero brilla per interpretazione è la piccola Onata Aprile, che riesce a interpretare Maisie in un modo estremamente naturale e credibile, e secondariamente i due attori che interpretano i nuovi compagni dei genitori di Maisie e a cui è affidata buona parte del film.
Quel che sapeva Maisie è tratto dal quasi omonimo romanzo di Henry James (il titolo italiano del libro era Ciò che sapeva Maisie), scritto nel 1897. Io non l'ho letto, quindi non so se la trasposizione - e soprattutto l'attualizzazione - sono state condotte in modo da non snaturarne il senso. Quello che posso dire, però, è che il film che McGehee e Siegel hanno confezionato è non comune ed estremamente godibile. È un film che si stacca dalla scia di altre pellicole sullo stesso tema e che mette Maisie al centro del film, lasciando che gli adulti le girino intorno, ognuno con la sua storia personale a cui Maisie, come ci sia aspetta da una bambina di sei anni, è poco interessata. È lei che deve essere il centro del mondo per gli adulti che le vogliono bene e il film coglie perfettamente questo aspetto. Certo, non ha innovazioni registiche o particolari snodi narrativi che faranno gridare al capolavoro, ma è un film che, superata la diffidenza iniziale, non delude. Un buon film che può piacere anche a chi non è un appassionato del genere.